Standard di certificazione alimentare: la chiave per accedere ai mercati GDO e globali

Nel sistema economico contemporaneo, la competitività delle imprese alimentari dipende in larga misura dalla loro capacità di garantire sicurezza, qualità e conformità ai requisiti internazionali. Gli standard di certificazione alimentare rappresentano oggi la condizione indispensabile per accedere ai mercati della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e per instaurare rapporti commerciali con i principali operatori globali.

L’evoluzione delle normative e la crescente attenzione dei consumatori verso la trasparenza e la sostenibilità hanno reso necessaria una gestione strutturata della sicurezza alimentare. Le aziende che adottano sistemi di gestione conformi agli standard riconosciuti dimostrano di operare secondo criteri oggettivi e verificabili, rafforzando la fiducia dei clienti e degli organismi di controllo.

La certificazione non è più percepita come un semplice adempimento tecnico, ma come un investimento strategico che consente di consolidare la reputazione e di ampliare i mercati di riferimento. Gli standard riconosciuti dalla Global Food Safety Initiative (GFSI), come BRCGS, IFS, FSSC 22000 e GlobalG.A.P., sono diventati la chiave d’ingresso per la distribuzione moderna, nazionale e internazionale.

Sistemi & Consulenze, da oltre vent’anni, accompagna le imprese italiane nel percorso di certificazione alimentare, supportandole nella costruzione di sistemi di gestione integrati capaci di garantire sicurezza, efficienza e competitività. Il risultato è un modello organizzativo che trasforma la conformità in valore commerciale e il controllo in un vantaggio strategico.

Perché sono importanti le certificazioni alimentari per il mercato globale

Le certificazioni alimentari rappresentano uno strumento di garanzia riconosciuto in tutto il mondo. Esse attestano che un’azienda rispetta standard condivisi in materia di sicurezza, qualità, igiene e tracciabilità, permettendole di esportare in diversi Paesi senza dover sostenere controlli aggiuntivi.

Le principali catene della GDO e i retailer internazionali accettano solo fornitori certificati secondo schemi approvati da GFSI, come BRCGS Food, IFS Food, FSSC 22000 o SQF. Questo approccio ha uniformato i requisiti di sicurezza, consentendo alle imprese di accedere più facilmente ai mercati globali e di ridurre i costi legati alle verifiche ispettive.

In un’economia interconnessa, la certificazione alimentare rappresenta un linguaggio comune tra produttori, distributori e consumatori. Un’azienda certificata trasmette fiducia e responsabilità, valori fondamentali per instaurare relazioni commerciali solide e durature. La trasparenza documentata delle procedure garantisce tracciabilità e sicurezza lungo tutta la catena alimentare, migliorando la reputazione aziendale e la percezione del brand.

Oltre al valore commerciale, le certificazioni alimentari rappresentano anche un vantaggio operativo. L’applicazione di sistemi di gestione strutturati consente di standardizzare i processi, ridurre gli errori e migliorare la qualità del prodotto finito. In questo modo, la conformità diventa un fattore di efficienza interna e non soltanto un requisito imposto dal mercato.

I requisiti obbligatori della Food Safety

Le certificazioni alimentari trovano la loro base normativa nei regolamenti europei e internazionali che definiscono i principi fondamentali della sicurezza alimentare. Il Regolamento (CE) n. 178/2002 stabilisce i principi generali della legislazione alimentare, introducendo la tracciabilità e la responsabilità dell’operatore del settore alimentare.

Il Regolamento (CE) n. 852/2004 impone l’adozione del sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), considerato il fondamento della prevenzione dei rischi igienico-sanitari. A esso si affiancano il Regolamento (CE) n. 853/2004, relativo ai prodotti di origine animale, e il Regolamento (UE) n. 1169/2011, che disciplina la corretta informazione al consumatore.

Le aziende che operano nei mercati internazionali devono inoltre conformarsi alle normative extraeuropee. Il Food Safety Modernization Act (FSMA), emanato dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense, introduce un approccio di tipo preventivo basato sul HARPC (Hazard Analysis and Risk-Based Preventive Controls), che amplia la responsabilità dei produttori.

Elemento sempre più centrale è la cultura della sicurezza alimentare, prevista dal Regolamento (UE) 2021/382, che richiede la partecipazione attiva di tutto il personale aziendale. Essa impone alle imprese di promuovere consapevolezza, comunicazione e formazione continua, trasformando la sicurezza alimentare in un valore condiviso e integrato nei processi aziendali.

Che cosa è un sistema di gestione per la sicurezza alimentare?

Un sistema di gestione per la sicurezza alimentare è la struttura organizzativa che consente all’impresa di pianificare, attuare, monitorare e migliorare i propri processi al fine di garantire la sicurezza dei prodotti. Il modello di riferimento più diffuso è la ISO 22000:2018, pubblicata dall’International Organization for Standardization (ISO), che definisce i requisiti per la gestione efficace della sicurezza alimentare lungo l’intera filiera.

La norma ISO 22000 integra i principi dell’HACCP con l’approccio del miglioramento continuo (PDCA), introducendo una visione sistemica basata sulla gestione del rischio (risk-based thinking). Ciò consente di prevenire le non conformità e di rispondere in modo tempestivo a eventuali emergenze o deviazioni di processo.

Uno degli aspetti più rilevanti dell’ISO 22000 è la possibilità di integrazione con altri standard di gestione, come ISO 9001 per la qualità e ISO 14001 per l’ambiente. L’integrazione consente di creare un sistema di gestione unificato, capace di garantire coerenza tra gli obiettivi aziendali e quelli di sicurezza alimentare.

L’implementazione di un sistema di gestione certificato contribuisce non solo alla conformità, ma anche all’efficienza produttiva. La standardizzazione delle procedure riduce i costi di non qualità, migliora la comunicazione interna e rafforza il controllo sull’intera catena di fornitura, assicurando affidabilità e continuità operativa.

Il ruolo di GFSI

La Global Food Safety Initiative (GFSI) è una piattaforma internazionale nata nel 2000 su iniziativa del Consumer Goods Forum con l’obiettivo di armonizzare i criteri di sicurezza alimentare e creare fiducia tra gli attori della filiera globale. Prima della sua istituzione, i retailer e le multinazionali richiedevano ai fornitori standard differenti, generando duplicazioni e costi elevati per le imprese.

Attraverso un processo di benchmarking, GFSI valuta e riconosce gli standard che soddisfano requisiti comuni di qualità e sicurezza. Tra questi figurano BRCGS Food Safety, IFS Food, FSSC 22000, SQF e GlobalG.A.P.. Il riconoscimento GFSI garantisce che gli standard approvati siano equivalenti e reciprocamente accettati da retailer e distributori di tutto il mondo.

GFSI promuove inoltre la cultura della sicurezza alimentare, l’innovazione e la collaborazione tra imprese, enti di certificazione e autorità di regolamentazione. Le sue linee guida rappresentano oggi il riferimento per le organizzazioni che desiderano posizionarsi come partner affidabili nel commercio internazionale.

Essere certificati secondo uno standard riconosciuto da GFSI equivale a disporre di un pass universale per accedere ai mercati della GDO e della ristorazione industriale. È un segnale di eccellenza che rafforza la credibilità dell’impresa e ne consolida la reputazione a livello globale.

Norme e standard di certificazione alimentare

Il panorama delle certificazioni alimentari comprende numerosi standard riconosciuti a livello mondiale, ciascuno con una propria specificità operativa.

La ISO 9001 stabilisce i requisiti per la gestione della qualità e rappresenta la base di ogni sistema organizzativo orientato all’efficienza e alla soddisfazione del cliente. La ISO 22000, integrata nello schema FSSC 22000, fornisce i requisiti per la gestione della sicurezza alimentare, applicabili a tutte le imprese della filiera.

Lo standard BRCGS Food Safety, nato nel Regno Unito, è tra i più richiesti a livello internazionale. Si focalizza su sicurezza, legalità e autenticità, con particolare attenzione alla difesa da frodi e contaminazioni intenzionali. L’IFS Food, sviluppato da retailer tedeschi e francesi, condivide molti principi del BRCGS ma prevede un sistema di valutazione più analitico e basato sul rischio.

Per la produzione agricola primaria, lo schema GlobalG.A.P. assicura il rispetto delle buone pratiche agricole, la tracciabilità e la sostenibilità ambientale. Questi standard costituiscono la base su cui si fonda il sistema di fiducia internazionale che regola gli scambi tra imprese, distributori e consumatori.

Requisiti di certificazione alimentare per l’erogazione dei servizi

Non solo i produttori, ma anche gli operatori che si occupano di intermediazione e distribuzione devono rispettare i principi della sicurezza alimentare. Gli standard IFS Broker e BRCGS Agents and Brokers stabiliscono i requisiti per le aziende che acquistano, vendono o gestiscono prodotti alimentari senza manipolarli direttamente.

Questi schemi impongono la gestione dei rischi lungo la catena di fornitura, la verifica dei fornitori, la tracciabilità dei prodotti e la formazione continua del personale. La certificazione per i broker rappresenta una garanzia per i clienti e per la GDO, poiché dimostra che l’organizzazione possiede procedure di controllo documentato e un sistema di verifica efficace.

Vantaggi di ottenere una certificazione alimentare

L’adozione di una certificazione alimentare comporta vantaggi significativi su più livelli. Dal punto di vista commerciale, la certificazione rappresenta un requisito di accesso ai mercati internazionali e alle piattaforme della GDO. Le aziende certificate sono percepite come affidabili e strutturate, fattore determinante per instaurare partnership con distributori globali e per partecipare a gare di fornitura.

Sul piano operativo, la certificazione migliora l’efficienza produttiva grazie alla standardizzazione dei processi e all’adozione di procedure di controllo sistematiche. Questo si traduce in una riduzione dei costi di non qualità, minori sprechi e una gestione più efficace delle risorse.

La certificazione alimentare rafforza anche la reputazione aziendale. Un’impresa certificata dimostra impegno verso la sicurezza, la sostenibilità e la trasparenza, valori che influenzano positivamente la percezione del brand e la fidelizzazione dei clienti.

Infine, l’implementazione di un sistema di gestione certificato favorisce lo sviluppo di una cultura organizzativa basata sulla prevenzione e sul miglioramento continuo. In un mercato competitivo e regolamentato, la certificazione rappresenta quindi un investimento strategico che unisce conformità, efficienza e crescita.

Gli standard di certificazione alimentare sono la chiave per entrare e consolidarsi nei mercati globali. Essi permettono alle imprese di dimostrare competenza, responsabilità e affidabilità, trasformando la conformità in vantaggio competitivo e la sicurezza alimentare in valore di marca.

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